Via Piana, 5 - 12040 Govone (CN)
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MADE IN ITALY
“Scegli sempre il cammino che sembra il migliore anche se sembra il più difficile: l’abitudine lo renderà presto il più piacevole.”
(Pitagora)
Le Sale da allestire presentano differenti situazioni che necessitano miglioramenti tecnologici a favore di una comunicazione più efficace.
All’interno di diverse sale è stata sottolineata la difficoltà nell’utilizzo dell’audio che non da il riscontro desiderato nell’intelligibilità della parola, dovuto alla tipologia di diffusori utilizzati, al posizionamento degli stessi, alla tipologia di microfoni e al centralino che risultano inadeguati.
L’acustica delle sale ristorante inoltre, influisce negativamente sulla comprensione della parola proprio per il riverbero presente e quindi è stata rilevata una difficoltà a mantenere una conversazione piacevole senza sforzo.
In particolare, dal colloquio intercorso, è emersa la volontà di ottenere questa nuova situazione ideale:
La sala polivalente dovrà poter essere utilizzata con maggiore facilità e quindi sia come sala conferenze che meeting per poter ospitare lo svolgimento di eventi o meeting o feste o cene. Sarebbe quindi gradita la presenza di un impianto audio completamente intelligibile, fedele ed utilizzabile da tutti e idoneo per lo svolgimento di eventi. L’audio dovrà inoltre essere amplificato all’esterno, con la possibilità di suddividere le varie zone in base alle esigenze e ai diversi tipi di eventi. La sala dovrà essere inoltre corretta acusticamente per consentire all’impianto di funzionare in modo ancora più agevole ed ottimale.
Le sale ristoranti necessiteranno anch’esse di essere corrette acusticamente al fine di permettere una conversazione piacevole dei commensali.
“Le Immagini e i Suoni attivano immediatamente le aree cerebrali legate alle emozioni e fanno presa con forza dentro di noi. Sono universali, immediate e dirette.”
Avrete Ambienti progettati ed organizzati per lavorare al massimo delle possibilità tecnologiche.
Chiunque utilizzerà la Vostre Sale riscontrerà meravigliosa coerenza tra la tecnologia avanzata e i contenuti veicolati.
Avrete un’assistenza continuamente garantita per gestire con eleganza e competenza qualunque urgenza.
Il Suono e le Immagini diventeranno perfetti alleati per far arrivare ogni parola e ogni concetto conscio e inconscio al Cuore di chi ascolta.
Avrete la certezza di utilizzare ogni singola strumentazione con la massima risposta tecnologica ottenibile dai Vostri Ambienti lavorativi.
Il comfort acustico e audio sarà totale: tanto da parte di chi erogherà gli interventi, quanto da chi potrà godere della migliore risposta tecnologica possibile.
Sarà un piacere parlare, ascoltare e vedere tutto ciò che Vi starà attorno.
La naturalezza di trasmissione sia del suono che delle immagini Vi darà la sensazione di essere nel posto giusto e avere (come anche dare) il massimo.
“Ogni ambiente necessita un abito su misura che corrisponda ai valori che si vogliono trasmettere. Solo così il messaggio sarà coerente.”
In ogni ambiente chiuso il suono che si ode è il risultato di una combinazione tra onde sonore che raggiungono l’ascoltatore per via diretta e onde sonore che pervengono per via riflessa, ovvero che si propagano dalla sorgente fino ad incidere sulle varie superfici rigide che delimitano l’ambiente da dove vengono riflesse, spesso più volte, prima di raggiungere l’ascoltatore. La grandezza che descrive questa caratteristica acustica degli ambienti chiusi, spesso erroneamente indicata come “eco”, è il tempo di riverberazione (TR), ovvero il tempo durante il quale una certa quantità di energia sonora continua a persistere all’interno di un ambiente chiuso dopo che il segnale sonoro è stato interrotto. Tanto più lungo è questo tempo, tanto maggiore è il contributo del suono riflesso rispetto a quello diretto. Per esempio, se in una stanza una sorgente sonora cessa di irradiare, il livello sonoro diminuisce tanto più lentamente quanto minore è l’assorbimento acustico delle pareti.
Il riverbero ha aspetti negativi, come il rischio di mascheramento delle sillabe del parlato o del fraseggio musicale, e positivi, come il rinforzo dell’intensità della sorgente; quest’ultimo aspetto può tuttavia diventare un aspetto negativo in ambienti tendenzialmente rumorosi come mense, corridoi, e palestre, in quanto il riverbero interno contribuisce in maniera determinante ad aumentare l’intensità sonora portando ad avere ambienti eccessivamente rumorosi. Gli elementi presenti all’interno di un ambiente chiuso (pareti, arredamenti, persone, ecc.) condizionano la propagazione acustica, poiché assorbono in diversa misura l’energia sonora che incide su di loro. Tali fenomeni possono alterare e deteriorare la qualità del suono percepito dal ricettore, causando ad esempio il degrado della comunicazione verbale o dell’ascolto della musica.
Per definire la qualità acustica di un locale si è individuata la grandezza denominata “tempo di riverberazione”, il quale indica il tempo, in secondi, necessario affinché in un punto di un ambiente chiuso il livello sonoro si riduca di una certa entità rispetto a quello che si ha nell’istante in cui una sorgente sonora viene interrotta. Di norma, viene utilizzato il tempo di riverberazione T60, cioè l’intervallo di tempo in cui l’energia sonora decresce di 60 dB dopo lo spegnimento della sorgente. In un ambiente avente dimensioni spaziali abbastanza prossime fra loro il valore di T60 è calcolabile secondo la formula di Sabine.
T=0,161 V/A (s)
dove V è il volume dell’ambiente in m3 e A è l’area equivalente di assorbimento totale in m2. Il valore di A è ricavato con la seguente relazione:
A = Σ αi Si (m2)
dove αi è il coefficiente di assorbimento i-esimo ed Si è la superficie i-esima degli elementi presenti nell’ambiente. L’assorbimento acustico rappresenta la capacità di un materiale di convertire l’energia di un’onda sonora incidente in una forma di energia diversa da quella acustica (di solito in calore).
La determinazione del tempo di riverberazione di un ambiente è pertanto fondamentale per poter giudicare le sue caratteristiche acustiche e decidere se intervenire sulle strutture che la delimitano aumentandone le capacità di fono assorbimento. Si deve intervenire se il valore del tempo di riverberazione T60 non sia almeno prossimo al valore ottimale, ricavato sulla scorta di valori tabellari in letteratura o da norme di settore.
A titolo esemplificativo, di seguito è riportato il diagramma con i valori ottimali dei tempi di riverberazione in funzione del volume della sala e della sua destinazione d’uso, tratti dalla letteratura in materia.
Il fenomeno della riverberazione presenta, tuttavia, aspetti positivi e negativi. Infatti, se un certo valore del tempo di riverberazione aiuta a rinforzare il suono diretto e quindi a migliorarne l’ascolto, per contro, un valore eccessivo della coda sonora ne compromette la qualità, rendendo il suono impastato. Ottenere valori ottimali del tempo di riverberazione rappresenta il giusto compromesso tra il raggiungimento di un livello sonoro sufficiente per un’audizione senza sforzo, in tutti i punti dell’ambiente, e la riduzione del disturbo provocato da un eccesso di riverberazione. In generale, per ambienti destinati all’ascolto della parola i valori ideali di T60 sono più brevi rispetto a quelli per le sale destinate all’ascolto della musica, in quanto la diffusione musicale richiede una maggiore enfatizzazione dell’effetto spaziale. Inoltre, è necessario considerare che ad un incremento del volume dell’ambiente corrisponde un aumento del tempo di riverberazione ottimale. In questo caso, è necessario compromettere lievemente l’ascolto a favore di un più elevato valore del livello sonoro.
In merito ai requisiti acustici passivi, ed alla qualità acustica degli ambienti e utile a questo punto sottolineare che a luglio del 2010 è stata pubblicata la norma UNI 1136700_2010 che stabilisce i nuovi criteri di valutazione dei requisiti acustici e la classificazione acustica degli edifici, andando a correggere le lacune della norma in vigore (DPCM 5/12/97); tale normativa non è ancora stata recepita dal legislatore, pertanto attualmente è una norma di qualità acustica volontaria.
Si sottolinea che tale normativa tecnica all’appendice C prende anche in considerazione la qualità acustica interna degli ambienti a livello generale, indicando alcuni parametri di qualità acustica tra i quali il tempo di riverbero:
Si veda nel seguito un estratto della citata appendice C, nella quale si indica un metodo per la determinazione del tempo di riverbero ottimale per differenti tipologie di ambienti, ovvero ambienti adibiti al parlato o adibiti all’attività sportiva.
Arch. Enzo Bonardo
Il locale in oggetto di analisi è costituito da:
Salone polivalente per degustazioni di forma triangolare per una superficie interna di circa 228 mq completamente libero da strutture e partizioni, fatto salvo per alcuni locali di servizio in un vertice del triangolo.
Il locale in analisi è caratterizzato da una copertura a vela paraboloide poggiata sui 3 vertici del triangolo a differenti altezze, con altezza sui vertici del triangolo di circa 7 mt la massima, 6,5 mt quella intermedia e 1,60 circa sul vertice di appoggio a terra della stessa copertura.
La copertura è realizzata con 3 travi di bordo portanti in legno lamellare, dagli arcarecci principali sempre in legno lamellare, e dalle travi ad andamento approssimativamente parallelo che sorreggono la copertura i listelli di legno di impalcato della copertura stessa.
Il locale risulta avere un pavimento in cemento lisciato o resina, e le pareti perimetrali sono costituite da vetrate che seguono l’andamento delle travi di bordo.
Essendo un locale polivalente, ovvero con lo spazio utilizzabile ed arredabile in funzione degli eventi, ci sembra corretta l’impostazione del tecnico che ha già analizzato la sala, di inserire all’interno un ipotetico affollamento medio di circa 180 persone e quindi valutarle il comportamento acustico in tali condizioni tipiche di utilizzo.
In primo luogo mediante la formula proposta dalla UNI 1136700_2010 andiamo nel seguito a calcolare il tempo di riverbero ottimale per i locale in relazione al loro volume interno, che si è calcolato essere di:
Sala polivalente Volume interno = 1100 mc
Si sottolinea che dal volume dell’ambiente è stato escluso il volume dei locali accessori posti nel vertice basso della struttura, e che il volume è approssimativo in quanto calcolato sulla base delle altezza media dell’ambiente.
Non essendo questo un ambienti per lo sport, ma essenzialmente un ambiente dedicato all’ascolto della parola si ritiene di indicare come tempo di riverbero ottimale, il Tott calcolato tramite la formule C.1 proposte dalla UNI 1136700
Quindi il tempo di riverbero ottimale medio tra 500 e 1000 Hz per la sala in analisi risulta essere:
Tott C.1 = 1,00 s (ambienti dedicati al ascolto della parola)
Di seguito si riporta dettagli in pianta e sezione dell’ambiente in analisi
Basandosi sulla planimetria del locale in progetto e le varie superfici interne che costituiscono il locale stesso, sulla base delle dimensioni e dei materiali oltre che dell’arredo e della conformazione delle pareti e delle coperture, si è ricavato analiticamente un ambiente matematico che dovrebbe avere le caratteristiche acustiche della sala reale. Per avvicinarsi alla realtà dell’utilizzo dell’ambiente, si è ipotizzato un affollamento medio di 180 persone.
Si evidenzia che tale modello, risulta sensibilmente differente da quanto visto sulla relazione del collega Ing. Saviotti. che in ogni caso risulta difforme nelle superfici interne dell’ambiente rispetto a quelle misurate sulla base della planimetria ricevuta.
Volume dell’ambiente 1100,00 m3
Dai calcoli eseguiti sulla base delle informazioni in possesso risulta evidente che la sala necessiti di una correzione acustica tesa ad abbassare i tempi di riverbero interni e di conseguenza a ridurre anche il livello di pressione sonora interno al locale dovuto alle attività antropiche.
In linea di principio, le superfici migliori per il trattamento acustico dovrebbero essere le più ampie superfici riflettenti contrapposte, che normalmente sono il pavimento ed il soffitto.
In questa soluzione, si propone di sfruttare lo spazio tra i travetti secondari della copertura, con pannelli in fibra di poliestere rivestiti in tessuto posti a raggera ovvero seguendo l’andamento dei travetti in modo da dare una buona copertura della sala.
Di seguito si riporta la planimetria con indicazione schematica del posizionamento dei pannelli fonoassorbenti a soffitto delle dimensioni di 60×180 cm
Via Piana, 5
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